Ford è al lavoro su un’altra clamorosa rivoluzione: potrebbe produrre auto utilizzando rifiuti e scarti derivanti dalla potatura degli ulivi
In un settore industriale, quello automobilistico, in rapida evoluzione, Ford ha deciso di lavorare seriamente su nuovi progetti per cambiare la produzione dei propri veicoli. Il colosso americano non punta solo a rendere meno impattanti a livello ambientale i propri motori, ma anche a limitare l’utilizzo di plastica nelle proprie vetture. In che modo? Sostituendo un materiale poco sostenibile con quello derivante, ad esempio, dalla potatura degli ulivi.
Non bisogna immaginare nuovi modelli di automobili fatti esclusivamente con il legno, ovviamente. Tuttavia, Ford ha lanciato un progetto di ricerca molto innovativo che mira a utilizzare nel processo di produzione delle proprie vetture gli oltre 7 milioni di tonnellate di rifiuti e scarti prodotti ogni anno attraverso la potatura degli ulivi, per rendere i veicoli sempre più rispettosi verso il nostro pianeta.
La ricerca è stata in particolare avviata nella sede tedesca dell’aziende, a Colonia, e i risultati sono stati di assoluto interesse. I ricercatori hanno infatti confermato che le parti delle vetture realizzate utilizzando gli scarti di questi alberi non solo risultano durevoli nel tempo, ma mantengono anche valori importanti in termini di leggerezza. Potrebbero quindi sostituire senza troppi molte delle parti delle vetture oggi realizzate in plastica.
Addio plastica, Ford punta sugli ulivi: la rivoluzione del colosso americano
La sperimentazione del colosso americano è stata condotta attraverso il progetto Compolive, con l’obiettivo di dimostrare quanto possa essere importante a livello d’impatto ambientale l’utilizzo di materiali riciclati nella produzione dei veicoli.
D’altronde, non è una sorpresa la volontà di Ford di puntare sull’innovazione. Già negli scorsi anni l’azienda americana è stata infatti tra le prime a utilizzare materiali alternativi per alcuni componenti delle proprie vetture, come la schiuma a base di soia per imbottire i poggiatesta.
In questo caso, per il progetto dei ricercatori di Colonia sono stati utilizzati gli scarti degli ulivi provenienti dall’Andalusia, la regione con la più elevata produzione di olio d’oliva in tutto il mondo. Utilizzando rami, fibre e foglie scartati dalla raccolta, l’azienda ha realizzato alcuni componenti che fino a questo momento erano stati creati solo in plastica, sottoponendoli a determinati test. E i risultati sono stati incoraggianti per un prototipo realizzato al 40% con fibre di ulivo e al 60% con plastica di polipropilene riciclata.
Come annunciato dalla stessa Ford, la sperimentazione dunque proseguirà, con l’obiettivo di sostenere l’economia circolare e abbattere l’inquinamento locale causato dai metodi di smaltimento di tutto questo materiale che, se non sfruttato a dovere, finirebbe per essere bruciato, creando ulteriori danni a livello ambientale.
